Programma (a cura di Nicola Fiume, Tango&Wine Group)
16.00 Visita agli scavi di Egnazia: necropoli e città (costo
2,00 euro)
19.00 Visita alla Masseria “Gianecchia” di Fasano (BR) e
alla
collezione personale di “civette di ferro”
20.30 Cena milongueando.
LE "CIVETTE DI FERRO"
Visita alla collezione delle "Civette di Ferro" di Nicola Fiume (Tango&Wine Group).
ore 19.00 Visita alla Masseria “Gianecchia” di Fasano (BR) e alla collezione di “civette di ferro” di Nicola Fiume.
Una mostra unica nel suo genere che vede la luce grazie
all’impegno di Nicola Fiume, da sempre affezionato a questo hobby che sfocia in
una vera e propria arte. In bella vista spiccano le 25 civette ed un cane
realizzati con materiale di risulta, ferro per l’appunto. Una materia prima che
emerge dalla ricerca dell’artista presso un’antica masseria.
«Questo materiale – afferma Fiume – era abbandonato nell’officina oramai
dismessa di una masseria non più produttiva nella campagna di Pezze di Greco,
dove sono nato e vivo, masseria Gianecchia. Si tratta prevalentemente di
materiale appartenuto a vecchie macchine agricole che io ho poi assemblato
preferibilmente sui dischi degli aratro. Sono un insegnante di francese, ma mi
sanguinava il cuore nel vedere tutto quel ferro in uno stato di così totale
incuria. Ho constatato che nonostante di tempo ne fosse passato, alcune
macchine funzionavano ancora ed allora mi sono buttato in un opera forse più
grande di me, ma sicuramente molto soddisfacente e gratificante: ridare vita
alla materia inerte».
Un impegno nato dal nulla che ha portato il professore con l’hobby per la particolare scultura ad imparare a lucidare e saldare il ferro con il risultato che è sotto gli occhi di tutti i visitatori. Quel materiale che sembrava destinato alla rottamazione è tornato ad animarsi mostrando le simpatiche sembianze di civette.
«La cosa bella – continua – è che quello che le civette sono diventate mano a mano che le creavo non è propriamente quello che io volevo. Sembra come se avessimo collaborato ed il ferro si sia prestato all’assemblaggio essendo lui più consapevole di me di dove saremmo andati a finire. Come se non bastasse alcune civette stanno cambiando. Proprio come cambia un bambino che diventa adulto, anche loro si stanno trasformando e stanno assumendo una colorazione diversa».
Un artista che arriva a dialogare con le opere d’arte sentendole proprie, prodotto di un’immaginazione che prende forma attraverso questo ferro abbandonato. (Fonte: la Gazzetta del Mezzogiorno.it)
Un impegno nato dal nulla che ha portato il professore con l’hobby per la particolare scultura ad imparare a lucidare e saldare il ferro con il risultato che è sotto gli occhi di tutti i visitatori. Quel materiale che sembrava destinato alla rottamazione è tornato ad animarsi mostrando le simpatiche sembianze di civette.
«La cosa bella – continua – è che quello che le civette sono diventate mano a mano che le creavo non è propriamente quello che io volevo. Sembra come se avessimo collaborato ed il ferro si sia prestato all’assemblaggio essendo lui più consapevole di me di dove saremmo andati a finire. Come se non bastasse alcune civette stanno cambiando. Proprio come cambia un bambino che diventa adulto, anche loro si stanno trasformando e stanno assumendo una colorazione diversa».
Un artista che arriva a dialogare con le opere d’arte sentendole proprie, prodotto di un’immaginazione che prende forma attraverso questo ferro abbandonato. (Fonte: la Gazzetta del Mezzogiorno.it)
LA CIVETTA
“La Civetta rappresenta la chiaroveggenza, simboleggia la comprensione e la luce dopo la soluzione di un problema. Con il suo sguardo acuto penetra il buio, personificando la luce come uscita dalle tenebre e indicando la rivelazione. Del significato positivo della Civetta si trova riscontro nella mitologia antica. Il geroglifico egiziano della Civetta indicava il sole, al di sotto dell’orizzonte, quando si tuffava nel mare per lasciare il posto all’oscurità. Nella mitologia greca e romana la Civetta era sacra alla dea della sapienza Atena-Minerva.” (Miti & Misteri)
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